C’è una nuova forma di governo che gli italiani conoscono bene
Con la acutezza di analisi che bisogna riconoscergli, Beppe Severgnini pubblica questa analisi sul Corsera del 21 gennaio 2024
Per chi non vi potesse accedere riporto il testo che inchioda la società USA ad un "déjà-vu" ben noto agli italiani
Donald Trump è tornato alla Casa Bianca come miliardario nuovo di zecca, grazie alla cripto-valuta personale che ha lanciato alla vigilia dell’insediamento: tutti possono mettere soldi sul conto del presidente degli Stati Uniti d’America, in sostanza. Lo stesso ha fatto la moglie Melania. Forse il cappello calato sugli occhi era un modo per nascondere l’espressione sbalordita. Chi poteva immaginare che gli Usa accettassero tanto, e tanto in fretta?
La democrazia americana, come la conoscevamo, non c’è più. C’è una nuova Signoria, e noi italiani abbiamo gli strumenti per interpretarla.
La Signoria era una imposizione che si basava sul consenso del popolo. Venne dopo i Comuni. Esordì nel Duecento, si consolidò nei secoli successivi. Il governo di un individuo al posto del governo di un gruppo, perennemente in lotta con altri gruppi, classi, fazioni, corporazioni o famiglie. Molti italiani, allora, accolsero la novità con favore. Molti americani, sette secoli dopo, sembrano sulla stessa strada.
Il novello Signore perdona gli insorti, cambia il nome a un golfo, decide di riprendersi un canale fra due oceani, deride il cambiamento climatico, esalta petrolio e gas; liquida le battaglie identitarie come sciocchezze; contesta la legittimazione dei magistrati a giudicarlo; mette amici, parenti e miliardari nelle istituzioni. La reazione del popolo qual è? Applaude e approva. Chi disapprova cerca di convincersi che, in fondo, questo rientra nella normalità. Deve farlo, ne va della sua salute mentale.
Gli americani hanno preso atto del declino di Joe Biden, degli eccessi democratici in materia di identità e di genere, dell’intrattabilità di alcuni problemi utilizzando strumenti consueti (l’immigrazione clandestina, i cartelli della droga). E hanno scelto quello che scelgono sempre i popoli in ansia: credere alle promesse roboanti del nuovo potere.
Il Signore — ieri e oggi — si fa scudo con la comunità: chi contesta lui, odia la nazione. Vuole essere amato, e soffre quando questo non accade. Non intende cambiare stile, frequentazioni o decisioni, per conquistarsi quell’amore: lo vuole e basta. Davanti ai suoi eccessi — nei giorni dei Trump come al tempo dei Visconti o dei Medici — la reazione dell’opinione pubblica è la stessa. Stupore: non indignazione. Curiosità: non domande. Ironia, tutt’al più: non vere proteste.
Il discorso di Trump (30 min) per chi lo volesse in Italiano
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