2024/07/04

Perché tanti non leggono più le cattive notizie

 Potremmo pensare che, confrontati dalla marea di cattive notizie che in "tempo reale" ci assalgono da ogni canale: giornali, radio, TV, Internet, eccetera; la soluzione sarebbe non leggere più  nulla, isolarsi, chiudersi in un guscio impermeabile.

Sarà vero? Vediamo cosa ci dice la Enciclopedia Treccani

Il fenomeno degli hikikomori è sempre più diffuso e sono sempre di più i ragazzi che si isolano, perdendo definitivamente interesse per le relazioni

"Si parla infatti di sovraccarico cognitivo e di information overload (surplus informativo). Una definizione, quest’ultima, creata negli anni Sessanta dal sociologo statunitense Bertram Gross (1912-1997); ha scritto nel suo libro The managing of organizations: the administrative struggle (1964): «Il sovraccarico di informazioni si verifica quando la quantità di input in un sistema supera la sua capacità di elaborazione». Un altro statunitense, il premio Nobel Herbert Alexander Simon (1916-2001; a suo tempo lanciò lo studio degli intrecci tra economia, mass media, psicologia e sociologia), è stato il primo a sostenere che «le informazioni consumano l’attenzione dei loro destinatari. Quindi una

ricchezza di informazioni crea una povertà di attenzione». (vedi Treccani

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"Che fare? Molte testate giornalistiche affrontano il problema, scrive il Reuters Institute, cercando di rendere le notizie maggiormente appetibili da parte delle persone; però occorre chiedersi quale sia il limite (etico e deontologico) fino al quale ci si può spingere per ottenere questo scopo senza ingannare il consumatore di news. Altre testate «stanno adottando approcci come il giornalismo risolutivo», per esempio su un tema come il cambiamento climatico; questo mira «a dare alle persone un senso di speranza» e/o a contrastare il senso di impotenza che certe informazioni negative provocano. Esiste, da quest’ultimo punto di vista, il Solutions Journalism Network: un’organizzazione internazionale, indipendente e senza scopo di lucro, la cui missione «è trasformare il giornalismo in modo che tutte le persone abbiano accesso a notizie che le aiutino a immaginare e costruire un mondo più equo e sostenibile». È stato fondato nel 2013 dai giornalisti David Bornstein (Canada), Courtney E. Martin e Tina Rosenberg (USA) e ha già formato circa 20.000 giornalisti nel mondo.
Insomma, il report del Reuters Institute mostra quale sia la sfida, molto dura, che i media professionali sono chiamati ad affrontare: devono riuscire a connettersi con persone che hanno accesso a una quantità senza precedenti di contenuti on-line e convincerle che vale la pena di prestare attenzione alle notizie. Sembra banale, ma non lo è affatto."

L'analisi sviluppata dalla citata Enciclopedia Treccani si completa con una serie di gustosissime tavole disegnate da Sergio Staino (1940 - 2023) la cui ironia e spirito satirico sono state universalmente apprezzate. 

 



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