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2022/04/15

Le contraddizioni di una guerra pagata da tutti

 Incredibile, ogni  giorno le nazioni europee che vogliono bloccare la guerra in Ucraina finanziano l'invasione russa in Ucraina. e gli stessi ucraini (che potrebbero distruggere i gasdotti russi sul loro territorio) pagano il gas russo con i diritti di attraversamento che la Russia paga loro ogni giorno per consentire la consegna del gas ai clienti europei.

Come siamo arrivati a questo pazzesco intreccio di interessi, complicità e mafie?

Un interessante intervento di Maurizio Crozza dell' 8 aprile 2022 citava l'alto Commissario europeo per la politica estera Josep Borrell:


Per cercare di capire:

  1. quanto dipende l'europa dalla Russia cui si vuole impedire l'espansione in Ucraina.
  2. Quando e come sarà possibile essere indipendenti dall'energia russa.
  3. dove sono le alternative
Vi segnalo questo articolo che denuncia come con i soldi dell'Europa la Russia continuerà  a espandere la sua invasione e dopo l'Ucraina che oggi difende l'Europa, toccherà agli altri. Chi?

ACCORDO SUL GAS CON L’ALGERIA/ “È solo una messinscena, vi spiego perché”

I contratti in essere con Gazprom rischiano di portare l’Italia a pagare lo stesso il gas russo per alcuni anni anche se decidesse di non servirsene più

In particolare
C’è un equivoco di fondo che nessuno intende chiarire. Delle due l’una. O la Russia decide unilateralmente di interrompere l’approvvigionamento tramite il gasdotto che attraversando l’Ucraina arriva fino a Tarvisio per agganciarsi alla rete Snam nazionale. In questo caso oltre a mettere in grave in difficoltà l’Italia, ci sarebbe una violazione degli obblighi contrattuali che giustificherebbe l’attuale corsa all’impazzata di fornitori sostitutivi. Nella realtà, la Russia proprio per dimostrare che non sta usando il combustibile come un’arma di pressione, ha addirittura aumentato del 20% il gas diretto verso l’Italia. Del resto, anche dopo 7 settimane di conflitto, la pipeline continua a funzionare. Così come i russi continuano puntualmente a versare le royalty di passaggio alla stessa nazione che bombardano. Oppure fare a meno del gas russo è una scelta politica. Una decisione del Governo che costringe le società contraenti, soggetti privati come Eni, Enel, Edison, a rompere i contratti con il fornitore russo Gazprom. Tuttavia, in assenza di un’interruzione dei flussi da parte di Gazprom, far valere una causa di forza maggiore in sede arbitrale sarebbe impossibile. Alle aziende toccherebbe pagare le forniture fino alla scadenza contrattuale oltre ai danni per violazione dei patti contrattuali. ......

Allora Buona pasqua con il gas Russo...





 

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